CATTIVA REPUTAZIONE

 

Jacob Todd soffrì per la partenza di Feliciano e l'adirla: con il milionario delle miniere e la sua vivace sposa aveva stretto una bella amicizia. Si trovava molto bene tra i giovani imprenditori, tanto quanto iniziava a non sentirsi a proprio agio tra i membri del Club dell'Unione. Come lui, i giovani imprenditori erano imbevuti di idee europee, erano moderni e liberali, diversamente dalla vecchia oligarchia terriera che rimaneva immobile nel suo mezzo secolo di ritardo. Gli restavano ancora centosettanta bibbie stoccate sotto il letto delle quali si era dimenticato perché tanto aveva perso la scommessa già da tempo. Era riuscito a padroneggiare lo spagnolo tanto da potersi arrangiare senza bisogno di aiuto e, nonostante non venisse corrisposto, continuava a essere innamorato di Rose Sommers: due buone ragioni per rimanere in Cile. I continui sgarbi della giovane si erano trasformati in una dolce abitudine e non sortivano più l'effetto di umiliarlo. Imparò ad accettarli con ironia e a renderli senza malizia, come in un gioco a palla di cui solo loro due conoscevano le misteriose regole. Entrò in contatto con alcuni intellettuali e trascorse intere serate a discutere di filosofi francesi e tedeschi, così come di scoperte scientifiche che aprivano nuovi orizzonti al sapere umano. Aveva a disposizione lunghe ore per pensare, leggere e discutere.

Si era progressivamente appassionato a idee che annotava su un grosso quaderno sgualcito dal tanto uso e spendeva buona parte della sua rendita in libri che ordinava a Londra e in testi che acquistava nella Libreria Santos Torsero, nel quartiere El Almendral, dove risiedevano i francesi e dove era altresì ubicato il miglior bordello di Valparaiso. La libreria era il punto d'incontro di intellettuali e aspiranti scrittori. Todd soleva trascorrere giornate intere a leggere; poi passava i libri ai suoi compagni, che li traducevano in qualche modo e li pubblicavano in modesti opuscoli che facevano passare di mano in mano.

Del gruppo degli intellettuali, il più giovane era Joaquin Andieta che, nonostante i suoi diciotto anni, era in grado di compensare la mancanza d'esperienza con una naturale vocazione alla leadership. La sua personalità elettrizzante risultava ancora più sorprendente proprio se messa in relazione alla sua giovane età e alle ristrettezze economiche in cui viveva. Joaquin non era uomo di molte parole ma d'azione, uno dei pochi dotato di lucidità e coraggio sufficienti per trasformare in impulso rivoluzionario le idee dei libri; gli altri preferivano discuterne all'infinito attorno a una bottiglia nel retrobottega della libreria. Fin dall'inizio Todd aveva provato simpatia per Andieta, c'era in lui qualcosa di inquietante e di patetico che lo attraeva. Aveva notato quanto fosse malandata la sua valigetta e sdrucita la stoffa dei suoi abiti, trasparente e inconsistente come le tuniche di una cipolla. Per celare i buchi sulle suole degli stivali, non si sedeva mai in modo da sollevare i piedi; come del resto non si levava mai la giacca perché, come Todd immaginava, la camicia probabilmente era un cimitero di toppe e rammendi. Non possedeva un cappotto decente, ma d'inverno era il primo ad alzarsi all'alba per andare a distribuire i volantini e ad attaccare gli striscioni con cui si invitavano i lavoratori a ribellarsi agli abusi dei padroni, i marinai a quelli dei capitani e delle imprese di navigazione; un'attività spesso inutile, dato che i destinatati erano per la maggior parte analfabeti e i suoi appelli alla giustizia rimanevano dunque alla mercè del vento e dell'indifferenza della gente.

Mediante indagini svolte con discrezione, Jacob Todd scoprì che il suo amico era impiegato presso la Compagnia Britannica d'Importazione ed Esportazione. Registrava gli articoli che passavano per gli uffici del porto in cambio di un misero stipendio e di un orario sfiancante. Gli venivano altresì richiesti colletto inamidato e scarpe lustre. La sua vita trascorreva in una sala non aerata e mal illuminata, in cui le scrivanie si allineavano una dopo l'altra all'infinito e in cui si accatastavano fascicoli e libracci impolverati che non venivano revisionati praticamente mai. Todd chiese di lui a Jeremy Sommers, ma quest'ultimo non riuscì a metterlo a fuoco; lo vedeva sicuramente ogni giorno, disse, ma non intratteneva rapporti personali con i suoi dipendenti e difficilmente poteva individuarli per nome. Per altre vie seppe che Andieta viveva con la madre, ma del padre non riuscì ad acquisire informazione alcuna; immaginò che fosse un marinaio di passaggio e la madre una di quelle donne sfortunate che non rientravano in nessuna categoria sociale, forse illegittima o ripudiata dalla propria famiglia. Joaquin Andieta aveva tratti andalusi e la grazia virile di un giovane torero e in lui tutto suggeriva risolutezza, flessuosità, controllo; i suoi movimenti erano precisi, il suo sguardo intenso e il suo orgoglio commovente. Agli ideali utopici di Todd contrapponeva un freddo senso della realtà. Todd predicava la creazione di una società comunitaria, senza sacerdoti né poliziotti, governata democraticamente da una legge morale unica e inappellabile.

"Lei vive nel mondo dei sogni, Mr Todd. Sono talmente tante le cose da fare, che non abbiamo tempo da perdere per parlare di fantasie," lo interrompeva Joaquin Andieta.

"Ma se non cominciamo almeno con l'immaginarcela una società perfetta, come possiamo pensare di crearla?" replicava Todd facendo sventolare il suo quaderno ogni giorno più voluminoso, al quale aveva aggiunto piantine di città ideali in cui ogni abitante era capace di provvedere al proprio fabbisogno alimentare e dove tutti i bambini crescevano sani e felici sotto la protezione della comunità, perché se non esisteva la proprietà privata, non si poteva certo reclamare il possesso di figli.

"Dobbiamo migliorare le condizioni disastrose in cui viviamo qui. La prima cosa da fare è unire i lavoratori, i poveri e gli indios, dare la terra ai contadini e togliere potere ai preti. Bisogna modificare la costituzione, Mr Todd. Qui votano solamente i proprietari; insomma, sono i ricchi a governare. I poveri non contano nulla."

In un primo momento Jacob Todd architettò complesse manovre pur di aiutarlo, ma ben presto dovette desistere perché le sue iniziative offendevano l'amico. Gli commissionava lavoretti in modo da avere un pretesto per dargli dei soldi, ma Andieta, dopo averli svolti coscienziosamente, era irremovibile nel rifiutare qualsiasi forma di pagamento. Se Todd gli offriva una sigaretta, una coppa di brandy o il suo ombrello in una sera di pioggia, Andieta reagiva con gelida arroganza, lasciandolo sconcertato e a volte risentito. Il giovane non faceva mai cenno alla sua vita privata o al suo passato, si materializzava brevemente per condividere qualche ora di conversazione rivoluzionaria o qualche infiammata lettura nella libreria, per poi svanire come fumo alla fine delle serate. Non aveva spiccioli a disposizione per andare con gli altri all'osteria e non accettava inviti che non potesse ricambiare.

Una sera Todd, incapace di convivere oltre con l'incertezza, lo seguì per il labirinto di strade del porto che gli consentivano di nascondersi nell'ombra degli androni o agli angoli di quel dedalo di viuzze che, stando alla gente, erano tortuose non a caso, ma per impedire che le imboccasse il Diavolo. Vide Joaquin Andieta arrotolarsi i calzoni, togliersi le scarpe, avvolgerle in un foglio di giornale e riporle con cura nella sua logora valigetta da dove estrasse dei sandali da contadino. A quell'ora tarda, in giro vagavano solamente gatti sfaccendati che frugavano nella spazzatura e qualche anima persa. Sentendosi una sorta di ladro, Todd avanzò nel buio praticamente incollato ai talloni dell'amico; poteva cogliere il suo respiro agitato e il frusciare delle mani che strofinava in continuazione per combattere il vento gelido e pungente. I suoi passi lo condussero a un grande edificio, cui si accedeva grazie a uno di quei vicoli stretti tipici della città. Un fetore di urina ed escrementi lo investi in pieno viso; per quei quartieri passavano di rado gli uomini del servizio di igiene con i loro lunghi uncini per sgorgare i canali di scolo. Comprese la ragione per cui Andieta si era tolto il suo unico paio di scarpe: non poteva sapere cosa stava calpestando, i piedi sprofondavano in un brodo pestilenziale. Nella notte senza luna, la scarsa luce filtrava dalle imposte sgangherate delle finestre, molte delle quali, prive di vetri, erano state tappate con assi o cartoni. All'interno si potevano scorgere, attraverso le fessure, stanze miserabili illuminate da candele. La lieve foschia dava alla scena un tocco irreale. Vide Joaquin Andieta accendere un fiammifero, proteggerlo con il corpo dall'aria, estrarre una chiave e aprire una porta alla tremola luce della fiamma. "Sei tu, figliolo?" sentì pronunciare nitidamente da una voce femminile, più chiara e giovane di quanto si aspettasse. Immediatamente la porta si chiuse. Todd rimase a lungo al buio a osservare la casupola con l'incontenibile desiderio di bussare alla porta, desiderio dettato non solo dalla curiosità, ma anche dall'infinito affetto che provava per l'amico. Diavolo, sono diventato scemo, borbottò alla fine. Fece dietrofront e si diresse verso il Club dell'Unione per bere un goccio e per leggere i giornali, ma prima ancora di arrivarci se ne pentì, incapace di affrontare lo scarto tra la povertà che si era appena lasciato alle spalle e quei saloni con mobili di cuoio e lampadari di cristallo. Ritornò nella sua camera, consumato da un fuoco di compassione del tuffo simile a quella febbre che l'aveva messo in pericolo di vita durante la sua prima settimana in Cile.

 

 

Così stavano le cose alla fine del 1845, quando la flotta commerciale marittima della Gran Bretagna assegnò a Valparaiso un cappellano che si occupasse delle esigenze spirituali dei protestanti. Quest'ultimo si mostrò seriamente intenzionato a sfidare i cattolici, a costruire una solida chiesa anglicana e a infondere nuova forza alla comunità. Il suo primo atto ufficiale fu la disamina dei conti del progetto di missione in Terra del Fuoco, di cui non si intravedeva alcun risultato. Jacob Todd si fece invitare in campagna da Agustin del Valle, sperando di dare così tempo sufficiente al nuovo pastore per scoraggiarsi, ma quando ritornò, due settimane dopo, constatò che il cappellano non si era dimenticato della faccenda. Per un certo periodo Todd inventò nuovi pretesti per evitarlo, ma alla fine dovette affrontare un revisore e poi una commissione della Chiesa anglicana. Si aggrovigliò in spiegazioni che divennero sempre più fantasiose a mano a mano che i numeri provavano con disarmante evidenza l'ammanco. Restituì i soldi rimasti sul conto, ma la sua reputazione subì un irrimediabile tracollo. Le riunioni del mercoledì a casa Sommers per lui erano finite, e nessuno della colonia straniera tornò a invitarlo; per strada lo evitavano e chi aveva affari in corso con lui li diede per conclusi. La notizia della frode raggiunse gli amici cileni che gli suggerirono in modo discreto, ma risoluto, di non frequentare più il Club dell'Unione, se desiderava evitare l'onta dell'espulsione. Non lo accettarono più alle partite a cricket né al bar dell'Hotel Inglés; si trovò improvvisamente isolato e persino i suoi amici liberali gli voltarono le spalle. La famiglia del Valle in blocco gli tolse il saluto, salvo Paulina, con la quale Todd mantenne uno sporadico rapporto epistolare.

Paulina aveva avuto il primo figlio al Nord e dalle sue lettere trapelava soddisfazione per la vita coniugale. Feliciano Rodriguez de Santa Cruz - sempre più ricco, stando a quanto si diceva - si era rivelato un marito fuori dal comune. Era convinto che l'audacia da lei dimostrata nella fuga dal convento e nel modo in cui aveva piegato la famiglia per poterlo sposare non andasse diluita in faccende domestiche, bensì sfruttata a beneficio di entrambi. Quella moglie, educata come una vera signorina, che a stento sapeva leggere e far di conto, aveva sviluppato un'autentica passione per gli affari. In un primo momento, il suo interessarsi ai particolari dei processi di estrazione e di trasporto dei minerali, così come all'andamento della Borsa, avevano stupito Feliciano, che però aveva presto imparato a tenere in considerazione lo straordinario intuito della moglie. Grazie ai suoi consigli, dopo sette mesi di matrimonio, realizzò ingenti guadagni speculando sullo zucchero. Con gratitudine la omaggiò di un servizio da tè d'argento lavorato in Perù, che pesava diciannove chili. Paulina, che a causa della compatta protuberanza del ventre costituita dal primo figlio riusciva a muoversi a malapena, rifiutò il regalo senza sollevare gli occhi dalle scarpine che stava lavorando a maglia.

"Preferisco che tu apra un conto corrente a mio nome in una banca di Londra e che da adesso in poi versi il venti per cento dei profitti che otterrò per te."

"Ma perché? Non ti do forse tutto quello che desideri e molto di più?" chiese Feliciano piccato.

"La vita è lunga e piena di imprevisti. Non vorrei mai essere una vedova povera, e per di più con prole," spiegò lei, toccandosi la pancia.

Feliciano uscì sbattendo la porta, ma il suo innato senso della giustizia ebbe la meglio sulla contrarietà del marito offeso. Inoltre, pensò, quel venti per cento per Paulina sarebbe stato un efficace incentivo. Fece quello che chiedeva, nonostante non avesse mai sentito parlare di una donna maritata con un patrimonio a proprio nome. Se una sposa non poteva viaggiare da sola, firmare documenti legali, ricorrere alla giustizia, vendere o comprare senza l'autorizzazione del marito, men che meno poteva dispone di un conto corrente da usare a suo piacimento. In banca e ai soci non sarebbe stato semplice da spiegare.

"Venga al Nord con noi, il futuro è nelle miniere e lì può iniziare da capo," suggerì Paulina a Jacob Todd quando, durante una delle sue brevi visite a Valparaìso, venne a sapere che era caduto in disgrazia.

"Amica mia, e lì cosa potrei fare?" mormorò quest'ultimo.

"Vendere bibbie," disse Paulina in tono burlone, ma immediatamente commossa dalla profonda tristezza di Todd gli offrì la sua casa, la sua amicizia e un lavoro nelle imprese del marito.

Todd tuttavia era talmente scoraggiato per la cattiva sorte e la pubblica vergogna che non trovò le forze per intraprendere una nuova avventura al Nord. La curiosità e l'inquietudine che prima lo sospingevano erano state sostituite dall'ossessione di recuperare il buon nome perduto.

"Sono rovinato, signora, non lo vede? Un uomo privo d'onore è un uomo morto."

"I tempi sono cambiati," lo rincuorò Paulina. "Prima l'onore infangato di una donna si lavava solo con il sangue. Ma come ben sa, Mr Todd, nel mio caso è stato lavato da una brocca di cioccolata. L'onore degli uomini è molto più resistente del nostro. Non si disperi."

Feliciano Rodriguez de Santa Cruz, che non aveva dimenticato il suo intervento ai tempi dell'amore frustrato con Paulina, decise di prestargli del denaro affinché potesse restituire fino all'ultimo centesimo i soldi delle missioni, ma Todd pensò che tra essere in debito con un amico o con il cappellano protestante preferiva esserlo con quest'ultimo, visto che comunque la sua reputazione era già andata in pezzi. Nel giro di poco tempo fu costretto a congedarsi dai gatti e dalle torte, perché la vedova inglese della pensione lo cacciò con una sequela interminabile di recriminazioni. La buona signora aveva raddoppiato gli sforzi in cucina per finanziare la diffusione della fede in quelle regioni dall'inverno sempiterno, dove un vento spettrale ululava giorno e notte, come diceva Jacob Todd, ebbro di eloquenza. Quando venne a sapere che la destinazione dei suoi risparmi erano le mani del falso missionario, giustamente montò su tutte le furie e lo sbatté fuori di casa. Grazie all'aiuto di Joaquin Andieta, che gli trovò un altro alloggio, si trasferì in una camera piccola, ma con vista sul mare, in uno dei modesti quartieri del porto. La casa era di proprietà di una famiglia cilena e non aveva le pretese europee di quella precedente; si trattava di un vecchio edificio, di mattoni imbiancati a calce e dal tetto di tegole rosse, composto da un ingresso, una grande stanza quasi priva di mobili che fungeva da sala, tinello e camera da letto dei genitori, una più piccola e senza finestre in cui dormivano tutti i bambini e un'altra, in fondo, da affittare. II proprietario era maestro di scuola e la moglie contribuiva al bilancio fabbricando artigianalmente candele in cucina. L'odore di cera impregnava la casa. Todd ritrovava quell'aroma dolciastro nei libri, negli abiti, nei capelli e perfino nell'anima; gli era talmente penetrato nella pelle che ancora molti anni più tardi, dall'altra parte del mondo, avrebbe continuato a sapere di candele. Frequentava solo i bassifondi del porto, dove a nessuno poteva interessare la reputazione buona o cattiva di un gringo dai capelli rossi. Mangiava nelle osterie dei poveri e passava intere giornate con i pescatori, ad affannarsi con reti e scialuppe. L'esercizio fisico gli faceva bene e per qualche ora riusciva a dimenticare l'orgoglio ferito. Solamente Joaquin Andieta continuava a fargli visita. Si chiudevano in camera a discutere di politica e a scambiarsi testi di filosofi francesi, mentre dall'altro lato della porta i figli del maestro scorrazzavano e la cera delle candele si liquefaceva come un filo d'oro fuso. Joaquin Andieta non accennò mai ai soldi delle missioni, per quanto non potesse ignorare la faccenda, dato che per settimane lo scandalo era stato commentato a gran voce. Quando Todd cercò di spiegargli che non aveva mai avuto intenzione di truffare qualcuno e che era stato semplicemente vittima della sua scarsa predisposizione per i numeri, del suo proverbiale disordine e della sua cattiva stella, Joaquin Andieta, ricorrendo al codice universale, si portò un dito alla bocca e l'invitò a tacere. In un attacco di vergogna e affetto, Jacob Todd lo abbracciò goffamente e l'altro lo strinse per un attimo, ma immediatamente si separò in modo brusco, arrossendo fino alle orecchie. Entrambi indietreggiarono simultaneamente, frastornati, incapaci di comprendere come avessero potuto violare l'elementare regola di comportamento che proibisce ogni sorta di contatto fisico tra uomini, salvo che in battaglia o negli sport violenti. Durante i mesi successivi l'inglese andò alla deriva, si disinteressò del suo aspetto e iniziò a vagare con una barba di più giorni, emanando odore di candele e di alcol. Quando con il gin passava la misura, inveiva come un ossesso, senza prendere fiato, contro i governi, la famiglia reale inglese, i militari e i poliziotti, il sistema dei privilegi di classe, paragonato a quello indiano delle caste, la religione in generale e il cristianesimo in particolare.

"Deve andarsene di qui, Mr Todd, sta uscendo di senno," osò dirgli un giorno Joaquin Andieta, dopo averlo recuperato in una piazza proprio quando una guardia stava per portarselo via.

Esattamente in queste condizioni, mentre predicava come un demente in una strada, lo trovò il capitano John Sommers che già da diverse settimane era sbarcato in porto dalla sua goletta. L'imbarcazione aveva subito gravi danni durante la traversata per Capo Horn e doveva essere sottoposta a lunghe riparazioni. John Sommers aveva trascorso un mese intero in casa dei fratelli Jeremy e Rose. Ciò lo fece decidere a cercare lavoro su uno di quei moderni bastimenti a vapore non appena fosse tornato in Inghilterra, perché non era disposto a ripetere l'esperienza di prigionia nella gabbia famigliare. Amava i suoi cari, ma li preferiva a una certa distanza. Fino ad allora aveva resistito alla tentazione dei piroscafi perché non concepiva l'avventura per mare senza la sfida delle vele e del clima che mettesse alla prova la buona stoffa di un capitano, ma alla fine dovette ammettere che il futuro stava nelle nuove imbarcazioni, più grandi, sicure e rapide. Quando si accorse che stava perdendo colpi, naturalmente diede la colpa alla vita sedentaria. Ben presto la noia iniziò a pesargli come un'armatura e prese a fuggire da casa pur di passeggiare per il porto con l'impazienza di un animale in gabbia. Quando riconobbe il capitano, Jacob Todd abbassò l'ala del cappello e finse di non vederlo per risparmiarsi l'umiliazione dell'ennesima dimostrazione di disprezzo, ma l'uomo di mare lo trattenne con decisione e lo salutò con affettuose pacche sulle spalle.

"Mio caro amico, andiamo a farci un goccetto!" e lo trascinò in un bar vicino.

Si rivelò essere uno di quei posticini del porto noto tra gli avventori per le bevande oneste, dove tra l'altro veniva offerto un piatto unico dalla fama ben meritata: grongo fritto con patate e insalata di cipolla cruda. Todd, che in quei giorni si dimenticava spesso di mangiare ed era sempre al verde, odorò il delizioso profumo del cibo e fu sul punto di svenire. Un'ondata di gratitudine e piacere gli inumidì gli occhi. Cortesemente, John Sommers sviò lo sguardo mentre questi divorava fino all'ultima briciola nel piatto.

"Quella faccenda delle missioni tra gli indios non mi è mai sembrata una buona idea," disse, proprio quando Todd iniziava a chiedersi se il capitano fosse al corrente dello scandalo finanziario. "Quei poveretti non si meritano la disgrazia di essere evangelizzati. Ora cosa pensa di fare?"

"Ho restituito quello che c'era sul conto, ma sono ancora in debito di una bella somma."

"E non sa come pagarla, vero?"

"Al momento no, però..."

"Però un bel niente... Lei aveva offerto a quei buoni cristiani un pretesto per sentirsi virtuosi e adesso gli ha dato un motivo per scandalizzarsi per un certo periodo. Li ha fatti divertire a poco prezzo. Quando le ho chiesto cosa pensava di fare, mi riferivo al suo futuro, non ai debiti."

"Non ho progetti."

"Torni con me in Inghilterra. Qui non c'è posto per lei. Quanti stranieri ci sono in questo porto? Quattro poveri cristi e si conoscono tutti. Mi creda, non la lasceranno in pace. In Inghilterra, invece, può confondersi nella folla."

Jacob Todd rimase a guardare il fondo del bicchiere con un'espressione talmente disperata che il capitano liberò una delle sue grasse risate.

"Non mi dica che rimane qui per mia sorella Rose!"

Era vero. Il ripudio generale sarebbe stato certamente più sopportabile per Todd se Miss Rose avesse dimostrato un minimo di lealtà o di comprensione, ma lei si era rifiutata di riceverlo e gli aveva rispedito senza averle aperte le lettere con cui lui aveva cercato di restituire onorabilità al proprio nome. Non venne mai a sapere che neanche una volta le sue missive erano giunte nelle mani della destinataria perché Jeremy Sommers, violando l'accordo di reciproco rispetto con la sorella, aveva deciso di proteggerla dal suo stesso buon cuore e di impedirle di commettere un'altra irreparabile stupidaggine. Nemmeno il capitano ne era al corrente, ma intuì che tipo di precauzioni Jeremy avesse preso e concluse che certamente anche lui in tali circostanze si sarebbe comportato così. L'immagine del patetico venditore di bibbie trasformato in aspirante alla mano della sorella Rose gli sembrava inaccettabile: per una volta si trovava in completo accordo con Jeremy.

"Erano così evidenti le mie intenzioni verso Miss Rose?" chiese Jacob Todd, turbato.

"Diciamo che non sono un mistero, caro amico."

"Temo di non avere la minima speranza che un giorno possa accettarmi..."

"Lo temo anch'io."

"Mi farebbe l'immenso favore di intercedere per me, capitano? Se Miss Rose mi ricevesse almeno una volta, potrei spiegarle..."

"Non faccia conto su di me come mezzano, Todd. Se Rose contraccambiasse i suoi sentimenti, ne sarebbe già informato. Mia sorella non è timida, glielo assicuro. Le ripeto che l'unica cosa che può fare è andarsene da questo maledetto porto, qui finirà per diventare un mendicante. La mia nave parte fra tre giorni per Hong Kong e da lì per l'Inghilterra. La traversata sarà lunga, ma lei non ha fretta. L'aria fresca e il lavoro duro sono rimedi infallibili contro la stupidità dell'amore. Glielo dico io, che mi innamoro in ogni porto e guarisco non appena torno per mare."

"Non ho i soldi per il biglietto."

"Dovrà lavorare come marinaio e di pomeriggio giocare a carte con me. Se da quando l'ho portata in Cile tre anni fa non ha dimenticato come si fa a barare, senz'altro mi lascerà al verde durante il viaggio."

 

Pochi giorni dopo, quando Jacob Todd si imbarcò, era molto più povero di quando era arrivato. L'unico che lo accompagnò al molo fu Joaquin Andieta. Il malinconico giovane aveva chiesto di potersi assentare per un'ora dal lavoro. Si congedò da Jacob Todd con una decisa stretta di mano.

"Ci rivedremo, amico," disse l'inglese.

"Non credo," replicò il cileno, che quanto a destino aveva intuizioni più realistiche.